Disonorata maglia, scudetto e popolo napoletano.
Ultima di campionato.
Al Maradona va di scena Napoli - Lecce. Si gioca con una piccolissima speranza di poter andare in Europa.
Primo tempo bruttissimo! Solo una nota di cronaca: come al solito i nostri avversari sono liberi di giocare con le mani al posto dei piedi, e l’arbitro permette! Ma sicuramente non è questo il motivo per cui il Napoli gioca malissimo.
Purtroppo i giocatori in maglia azzurra, con in testa il pessimo uomo, il capitano Di Lorenzo, non vogliono giocare, e non hanno nessuna intenzione di portarci in Europa (anche se in Conference League).
Secondo tempo comincia con Raspadori e Ngonge in campo, che sembrano portare un pò di vivacità alla squadra.
Due legni per il Napoli ... anche la famosa dea bendata è disgustata!
La partita finisce fra i giustissimi fischi e la contestazione. Hanno fatto schifo fino alla fine!
Come al solito ottima prestazione di Lobotka, Buona gara anche di Kvaratskhelia che si danna l’anima per cercare di scuotere la squadra. Ha disputato una buona gara anche Cajuste.
Peggiore in campo Raspadori. Peggiore anche Olivera, ma la colpa non è sua: non sa giocare al calcio!
Non esistono giustificazioni a quello che hanno fatto queste persone durante tutta la stagione.
Hanno disonorato una maglia ed offeso, maltrattato ed insultato un intero popolo napoletano, con in testa il presidente De Laurentiis. L’artefice principale di questa stagione da disonore, e ritengo di poter affermare con assoluta certezza anche delle prossime, è del presidente della società sportiva calcio Napoli.
Napoli è ostaggio di questa persona che ci offende continuamente. Ogni volta che parla offende la nostra intelligenza e quella dei tanti appassionati ed addetti ai lavori.
La stagione finisce qui con il Napoli che dopo 15 anni di seguito in Europa, esce anche dalle competizioni europee.
Il presidente ha sempre affermato, offendendoci, che ha tolto il popolo napoletano e la sua squadra dalla merda, ma lui sta facendo ancora peggio portandoci addirittura sotto la merda.
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