Non vogliamo più subire simili umiliazioni!
a cura di Sergio Ciaravolo
Al Maradona ieri sera nella partita di coppa Italia fra il Napoli ed il Frosinone, è stato umiliato l'intero popolo napoletano.
Le scuse del mister Mazzarri le accettiamo perchè Walter ha avuto il coraggio di metterci la faccia, ma la sconfitta subita dal Frosinone, con l'ennesima eliminazione agli ottavi di coppa Italia, arriva da lontano ed è stata oltremodo indecorosa, indegna, e offensiva verso una maglia ed un popolo che ama il colore azzurro.
I napoletani hanno sempre dimostrato, con i fatti, di amare chiunque ha vestito o veste i nostri colori in campo. Un amore incondizionato!
La partita di coppa Italia persa in casa, nel tempio che fu del D10S, con una goleada del Frosinone, è uno spartiacque che non si potrà mai più rimarginare. Il Frosinone si prende una bella soddisfazione nei confronti del presidente De Laurentiis, che in passato ha dichiarato che squadre come il Frosinone non dovrebbero giocare in serie A: complimenti ai ragazzi di Eusebio Di Francesco ed alla società frusinate!
A questo punto ritengo di poter affermare in maniera assolutamente oggettiva, che la responsabilità di questa enorme umiliazione, è tutta del presidente De Laurentiis.
Il presidente si è ritrovato con la vittoria di uno scudetto storico per il popolo napoletano, frutto solo di una squadra e di un mister (Spalletti), che sono riusciti a fare gruppo, e ad allontanarsi da una società inesistente.
Il calcio Napoli non ha una struttura societaria. E' tutto famiglia De Laurentiis.
Il popolo napoletano è ostaggio di questa famiglia. Possiamo contare solo sulla buona stella del presidente, che come ho avuto modo di dire più volte, è un uomo nato con la camicia.
Diventerà sempre più difficile riuscire a far venire a Napoli allenatori/mister di spessore, così come sarà sempre più difficile riuscire a portare a Napoli calciatori bravi.
Diventerà sempre più difficile che qualcuno possa fare una proposta di acquisto della società dalle mani di De Laurentiis. Il motivo è che una squadra che scende così velocemente di livello, di spessore, di qualità, perde valore di mercato, perde valore commerciale, e di conseguenza anche l'interesse all'acquisto sicuramente scema. Così come eventuali proposte economiche, se mai potranno o potrebbero arrivare, saranno di così basso valore economico che il presidente non accetterà mai di vendere.
E' un corto circuito di difficile risoluzione.
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