LA CAPOLISTA SE NE VA
Kvaratskhelia = Insigne 2 la vendetta
La Juve gioca in fotocopia prendendo esempio dal Milan. Il Napoli invece con possesso palla sterile perchè nessuno tira in porta.
La Juve gioca tutta rinchiusa nella propria metà campo, ed è pronta al contropiede, ripeto così come ha giocato il Milan con Leao che allungava puntualmente senza avere ostacoli.
La partita dice in maniera inequivocabile ed oggettiva, che il potere esercitato dalla Juve insieme con arbitri (inteso come intero gruppo arbitrale e Var), federazione e poteri di palazzo, non è mai scemata e mai sparita: assurdo non fischiare l’espulsione sul pugno subito da Kvaratskhelia intorno al trentesimo del primo tempo.
La partita è comunque bella, intensa e piacevole da guardare, con Osimhen che dà esempio di quanto è un campione non solo di calcio, ma anche di enorme sportività: ferma la palla con le mani per permettere ad un calciatore della Juve (a terra per problemi fisici), di poter uscire ed essere sostituito.
La partita del Napoli cambia quando entrano Zielinsky e Elmas per un pessimo Ndombele ed un esausto Lozano.
Al minuto 82 “stranamente” l’arbitro viene richiamato al Var, ed annulla il goal di Di Maria, che sarebbe stata una enorme beffa per gli azzurri: forse questo arbitro e questo Var non arbitreranno più!
Partita che si infiamma nei minuti finali!
Goal annullato ancora a Vlahovic per palla uscita su allungo sulla fascia di Chiesa.
Sul capovolgimento di fronte, in pieno recupero al minuto 92, gran goal di Raspadori che si fa trovare pronto ed è preciso nel metterla dentro con un gran tiro al volo sinistro (giusto per ... Kvaratskhelia non avrebbe mai segnato, e ne sono certo!).
La partita finisce con una giustissima vittoria degli azzurri: il traguardo si avvicina sempre più!
Bravi quasi tutti gli azzurri. Voglio però indicare quelli che secondo me sono stati i peggiori in campo: Ndombele e Kvaratskhelia alias Insigne! Il georgiano dovrebbe essere messo per qualche gara fuori dal campo, per fargli capire che non può continuare a giocare come un “ciuccio” (vedi gara contro il Milan e stasera).
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