L'unico imprenditore al mondo che disprezza i suoi clienti

 a cura di Renato Votta (dalla pagina FB di Renato Votta)


L'unico imprenditore al mondo che disprezza i suoi clienti





Non ha mai detto una parola buona su Napoli e i napoletani. Ha parlato male di noi e della nostra città sempre, sistematicamente. Ha detto che stavamo nella cacca, che a Napoli non funziona niente (tranne la sua società ovviamente), che la pizza non gli piace, che i napoletani non sanno fare autocritica, che sono dei frustrati vessati da moglie capi ufficio. Insomma, dobbiamo farcene una ragione. Ad Aurelio Napoli non piace. E ancora meno gli piacciamo noi napoletani. Ma il nostro è un popolo davvero sorprendente. Lo lascia parlare. Continua a dargli soldi. Tantissimi lo amano (non ricambiati) e lo difendono strenuamente, orgogliosi dei suoi successi contabili e finanziari. Peccato che di questi successi finanziari a Napoli città rimangano zero euro. Perché la società ha per sede un agglomerato di container a Castelvolturno, non ha fittato manco un monolocale a Fuorigrotta a 600 euro al mese. il settore giovanile non è mai stato valorizzato. I giovani promettenti vanno a giocare altrove. Emigranti del pallone. Aurelio non ci ama, dobbiamo farcene una ragione. Ma ama i nostri soldi. E non ha alcuna intenzione di lasciarli. Da diciotto anni specula sulla nostra passione. E rappresenta l'unico caso al mondo di titolare di un'azienda che disprezza e offende i suoi clienti pubblicamente e apertamente senza che questi lo abbandonino. Lo può fare perché i tifosi sono innamorati, non clienti. Perché in realtà noi amiamo il Napoli e l'azzurro delle nostre maglie e non ci interessa nulla della sua spocchia burina. Noi amiamo il Napoli, anche se il presidente in cambio continuerà a darci disprezzo, lezioncine di vita di basso profilo e considerazioni della stessa complessità intellettiva delle trame dei suoi cinepanettoni. Noi amiamo il Napoli anche se un intruso si è frapposto tra noi e il nostro amore per trarne quanto più profitto possibile. E non cambieremmo mai il nostro amore di tifosi con il cinismo e l'aridità di un piccolo uomo che ha saputo rendere grande solo il suo portafoglio. Alle spalle del nostro amore. Noi donne e uomini d'amore, lui, finto napoletano, che a settantadue anni suonati si diverte ancora a sgommare con il macchinone sportivo comprato cash...

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