Notte da incubo per gli azzurri, si salva solo McTominay
a cura di Ciro Kevin Ianuale
Pesante sconfitta per il Napoli sul campo del PSV, dove la gara termina con un sonoro 6-2. L’unico a meritare la sufficienza è Scott McTominay, autore di una doppietta e unico a lottare fino alla fine. Ma, come si sa, a calcio si gioca in undici: se gli altri crollano, non basta un solo giocatore.
Il primo tempo: illusione e disastro
Il Napoli si presenta con il consueto 4-1-4-1. Tra i pali il tecnico sceglie Milinković-Savić al posto di Meret, una decisione che farà discutere. In difesa: Spinazzola, Bukema, Bongiorno e Di Lorenzo. A centrocampo Gilmour in regia, con McTominay, De Bruyne, Anguissa e Politano alle spalle dell’unica punta Lucca.
L’avvio è promettente: il Napoli tiene il pallino del gioco e trova il vantaggio grazie a un cross perfetto di Spinazzola per la testa di McTominay, che firma l’1-0.
Ma la gioia dura poco. Un’azione confusa del PSV porta al clamoroso autogol di Bongiorno, che di testa insacca nella propria porta un pallone apparentemente innocuo.
Gli azzurri provano a reagire: Lucca in area di rigore non prende la palla, e da un’azione sprecata nasce il contropiede olandese che ribalta il risultato. Da lì in poi si spegne la luce. Il PSV, spinto da un pubblico infuocato, cresce e gioca un calcio brillante, fatto di triangolazioni e pressing asfissiante. Il primo tempo si chiude con un Napoli in evidente difficoltà.
Il tracollo
Nella ripresa il PSV dilaga: arriva il 3-1 su un’altra carambola sfortunata, questa volta con Bukema protagonista in negativo. Il tecnico prova a cambiare inserendo Gutiérrez, Lang e Jesus per Bukema, Spinazzola e Politano, ma la squadra non reagisce. L’espulsione di Lucca per proteste completa la disfatta.
Il PSV dilaga fino al 6-1, prima che McTominay accorci le distanze con la sua seconda rete, fissando il punteggio sul definitivo 6-2.
Analisi e riflessioni
Una partita nata male e finita peggio, segnata da episodi sfortunati e da scelte discutibili. Lasciare Meret in panchina è una decisione che pesa: il portiere azzurro ha sempre garantito affidabilità e gerarchie così importanti dovrebbero essere rispettate.
In attacco, Lucca va messo nelle condizioni di ricevere più palloni alti in area: le reti di McTominay dimostrano che il Napoli può far male sui cross, mentre palla a terra fatica a creare. Fino al rientro di Højlund e Lukaku, forse un ritorno al 4-3-3 con Lang o Neres esterni sarebbe la soluzione più logica, magari lasciando riposare De Bruyne.
Questa sconfitta, che arriva dopo quella di Torino, rischia di minare il morale del gruppo. Ma la squadra è forte e il mister ha tutte le carte per rimettere le cose a posto. Serve solo ritrovare compattezza e fiducia.
Le parole del mister e il messaggio ai tifosi
Le dichiarazioni post-partita dell’allenatore hanno lasciato qualche dubbio: “I napoletani non vanno presi in giro, non bisogna buttare fumo negli occhi.” Parole forti, che fanno riflettere. A chi erano rivolte? Questo resta da chiarire.
Ora però è il momento di stringersi attorno alla squadra. Bisogna ricompattare l’ambiente, ritrovare la quadra tattica e ripartire tutti insieme.
Avanti Napoli! 💙

Ho riviste la squadra di due anni fa' senza spina dorsale e senza carattere, poi non sembra una squadra vera, che si vada avanti con le sole iniziative dei singoli senza avere un anima, ripeto sembrva vedere una partiydi due anni fa'.
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