a cura di Ciro Kevin Ianuale
La mattina del 14 ottobre, alcune squadre di vigili urbani sono intervenute a Largo Maradona, nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Subito si sono diffuse voci sulla presunta chiusura dell’area dedicata al Re del Calcio, tanto che ho deciso di recarmi personalmente sul posto per verificare la situazione.
Effettivamente, il cancello era chiuso, le bancarelle coperte con teli, i cimeli rimossi. L’abituale via vai di turisti era sostituito da volti delusi: molti, arrivati da lontano, non riuscivano ad accedere al celebre spazio dedicato a Diego Armando Maradona.
Chiedendo informazioni ai presenti, ho però scoperto che la realtà è ben diversa da quanto si era inizialmente pensato.
La chiusura non è stata imposta dalle autorità, ma è il risultato di una protesta dei proprietari dell’area.
Secondo quanto riferito, sono stati gli stessi gestori a rimuovere i cimeli e coprire le bancarelle, nonché ad aprire la finestra che dà sul murale di Maradona. Il gesto è una forma di protesta contro l’ennesimo verbale ricevuto per irregolarità amministrative.
I proprietari lamentano infatti che, pur avendo autorizzazioni per chioschi itineranti, non dispongono dei permessi per strutture stabili. Questo li ha esposti a continue sanzioni, nonostante la volontà di mettersi in regola pagando il dovuto. Tuttavia, al momento, la normativa non prevede possibilità di sanatoria per quelle strutture.
Da qui la decisione di chiudere l’area come forma di protesta. Ora, l’amministrazione comunale è chiamata a mediare e trovare una soluzione: dovrà scegliere se adattare il regolamento, creando una disciplina specifica per Largo Maradona, oppure mantenere una linea rigida, con il rischio di alimentare malcontento e disuguaglianze rispetto ad altri operatori in regola.
Una cosa, però, è certa: Largo Maradona è un simbolo nato dall’ingegno e dalla devozione del popolo napoletano verso quel “dio del calcio” che ha scelto Napoli come suo paradiso. È ingiusto che venga chiuso e coperto, deludendo chi percorre centinaia o migliaia di chilometri per visitarlo.
È giusto garantire il rispetto delle regole e un’area decorosa, ma allo stesso tempo sarebbe auspicabile riaprire al più presto questo luogo così amato, per non privare i turisti — e i napoletani stessi — di un pezzo importante della loro identità.
W Napoli e i napoletani!
In un periodo delicato come questo, è fondamentale evitare polemiche e divisioni, per non cadere nella trappola della propaganda politica.

Con tanti problemi che ha la città e li che devono sistemare.
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