a cura di Ciro Kevin Ianuale
Manchester City – Napoli 2-0
Dopo appena venti minuti di gioco le speranze azzurre di portare a casa un risultato positivo si riducono al lumicino.
Il Napoli arriva a Manchester concentrato e carico: Conte ha motivato al massimo i suoi ragazzi, pronti a dare battaglia sul rettangolo verde. Sugli spalti il tifo azzurro è travolgente: ci sono napoletani arrivati da Napoli, tanti residenti a Manchester e altri ancora giunti da Londra. Quando le telecamere inquadrano gli spalti, spiccano tantissime bandiere azzurre, anche se non mancano diversi posti vuoti.
Al fischio d’inizio entrambe le squadre pensano più a chiudere gli spazi che ad affondare. Il Napoli sembra tenere bene il campo, ma un contropiede del City libera Haaland, imprendibile in campo aperto. Di Lorenzo sa che deve fermarlo a tutti i costi: tenta una scivolata che purtroppo colpisce la caviglia del norvegese invece del pallone. L’arbitro inizialmente lascia correre, perché a velocità normale sembra un intervento pulito, ma il VAR lo richiama e la decisione è inevitabile: espulsione per l’ultimo uomo. Di Lorenzo lascia così la fascia di capitano a Politano.
Di fatto, in quel momento la partita per il Napoli si complica terribilmente.
Conte corre ai ripari inserendo Olivera a destra e, con personalità, rinuncia a De Bruyne, che esce senza polemiche nonostante il desiderio di giocare nella città dove ha militato per tanti anni. Da lì in avanti il campo è quasi tutto del Manchester City, ma gli azzurri stringono i denti e riescono a mantenere lo 0-0 fino all’intervallo.
Nella ripresa, però, Guardiola trova le contromisure. Al 54’ Conte toglie Politano per inserire Jesus, ma dopo appena due minuti il solito Haaland colpisce di testa all’incrocio, dove Milinković-Savić non può arrivare. Una volta in vantaggio, il destino del Napoli è segnato. Al 67’ ci pensa Doku a chiudere i conti con una serpentina devastante che manda in tilt la difesa azzurra e insacca sotto le braccia del portiere.
Nel finale arriva l’inutile e disperata sostituzione di Højlund con Neres, che non cambia l’inerzia del match. Forse si poteva tentare questa mossa prima, magari affiancando Neres a Højlund, ma il rischio sarebbe stato quello di esporsi a un’imbarcata.
Una sconfitta a Manchester ci può stare: non cambia l’economia di una qualificazione Champions ancora apertissima. Ora però bisogna ricompattarsi e tornare a pensare al campionato, dove lunedì sera ci aspetta un’altra battaglia: abbattere la Torre di Pisa.
Avanti Napoli 💙 rialziamo il morale! 💪

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