a cura di Ciro Kevin
Napoli ed il Napoli primeggiavano nel.mondo, strappava artisti, pittori e li portava all' ombra del Vesuvio. Stessa cosa nel calcio, si portavano qui nel golfo i migliori, i più grandi a suon di quattrini. Poi qualcosa è cambiato, si perdono pezzi della città, si perde la banca di questa città, gli imprenditori non hanno più voglia di investire in questa città. È colpa di De Laurentiis questa inversione di tendenza? No!! Assolutamente.
Si è dovuto solo piegare ad un cambiamento radicale dell' economia del nostro paese e della nostra città.
Il declino italiano coincide con l’assedio dell' economia napoletana. Si deve capire che è Napoli la vera capitale economica di questo paese, si deve capire che fare guerra a Napoli, derubarla e saccheggiarla, portando continuamente via ricchezza da qui, significa benefici per chi lo fa solo momentaneamente, ma poi a pagarne le spese è l’intero paese.
Il declino di Napoli è il declino dell' intera Italia.
Se anzicche' prendere dei frutti dall' albero Napoli, lo tagli e porti via l’albero, avrai frutta per un periodo di tempo, ma poi resterà senza anche chi ha portato via l’albero.
Napoli è terra feritile.
È terra di ingegno.
Bisogna invertire questa tendenza o il calcio italiano diventerà sempre più ridicolo.
Quando il Napoli vinceva ne giovavano anche le altre e il calcio tricolore dominava l Europa. Oggi siamo fuori da tutto, e De Laurentiis è obbligato ad accettare delle offerte per continuare ad esistere. Siamo ancora in tempo per dare la giusta svolta, ma ci vorrà del tempo. Se si darà a Cesare ciò che è di Cesare, allora il calcio italiano potrá rifiorìre altrimenti: Bye bye.
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